Transizione green
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Con la Legge di Bilancio 2021, si conferma per il biennio 2021-2022 il credito d’imposta derivante dalle operazioni con un obiettivo di transizione ecologica. Si tratta di operazioni relative al rinnovamento dei processi aziendali sulla base dei principi di economia circolare, più in particolare finalizzati alla progettazione di prodotti sostenibili, creazione di sinergie tra sistemi industriali, al recupero di materie prime seconde, creazione di linee a zero scarto, generando ecosostenibilità nella catena di produzione e in tutti i processi sottostanti.
Per le spese ammissibili, vengono considerati i costi di:
- Spese per il personale subordinato e non (con possibilità di maggiorazione)
- Quote di ammortamento, i canoni di locazione finanziaria o di locazione semplice e le altre spese relative ai beni materiali mobili e ai software;
- Spese per contratti extra-muros, stipulati con soggetti terzi all’impresa per il diretto svolgimento da parte del commissionario delle attività di transizione ecologica;
- Spese per servizi di consulenza e servizi equivalenti (nel limite del 20% rispetto alla spese per il personale subordinato e non);
- Spese per materiali, forniture e prodotti analoghi.
L’agevolazione permette di ottenere un credito d’imposta così definito (con base di calcolo volumetrica, ovvero sul volume totale degli investimenti effettuati):
- 2020: 10% delle spese ammissibili fino ad un limite di 1,5 milioni di euro;
- 2021-2022: 15% delle spese ammissibili fino ad un limite di 2 milioni di euro.
L’impresa potrà quindi esercitare il credito ripartito in 3 quote annuali di pari entità a partire dal periodo di imposta successivo a quello in cui si sono sostenute le spese.
Secondo i nuovi obblighi burocratici del biennio 2021-2022, l’impresa ha il vincolo di asseverazione della relazione tecnica.