Innovazione digitale 4.0
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Con la Legge di Bilancio 2021, è stato prorogato per il biennio 2021-2022 il credito d’imposta per le operazioni finalizzate ad un obiettivo di innovazione digitale 4.0: l’impresa dovrà quindi trasformare i processi aziendali tramite l’interconnessione e l’integrazione dei fattori, utili per la creazione di valore, sia interni che esterni, con rilevanza e centralità sia dell’utilizzo dei dati che di internet come strumento fondamentale per innovare i processi, i prodotti e servizi aziendali.
Insieme agli investimenti in beni strumentali materiali e immateriali 4.0 e nella formazione 4.0, le imprese hanno maggiori stimoli ad investire non solo nell’innovazione tecnologica ma anche in cybersecurity in quanto, se da un lato la molteplicità di dati creati da macchinari o fonti esterne permette di migliorare i processi produttivi, da un altro lato mantenere l’integrità e la sicurezza di questi è altrettanto fondamentale (in un contesto in cui le aziende italiane, soprattutto quelle minori, presentano lacune).
Per le spese ammissibili, vengono considerati i costi di:
- Spese per il personale subordinato e non (con possibilità di maggiorazione);
- Spese per contratti per il diretto svolgimento da parte del soggetto commissionario delle attività di innovazione digitale 4.0;
- Spese per materiali, forniture e prodotti analoghi;
- Quote di ammortamento, i canoni di locazione finanziaria o di locazione semplice e le altre spese relative ai beni materiali mobili e ai software;
- Spese per servizi di consulenza e servizi equivalenti (nel limite del 20% rispetto alla spese per il personale subordinato e non).
L’agevolazione permette di ottenere un credito d’imposta così definito (con base di calcolo volumetrica, ovvero sul volume totale degli investimenti effettuati):
- 2020: 10% delle spese sostenibili fino ad un massimo di 1,5 milioni di euro;
- 2021-2022: 15% delle spese sostenibili fino ad un massimo di 2 milioni di euro.
L’impresa potrà quindi esercitare il credito ripartito in 3 quote annuali di pari entità a partire dal periodo di imposta successivo a quello in cui si sono sostenute le spese.
Secondo i nuovi obblighi burocratici del biennio 2021-2022, l’impresa ha il vincolo di asseverazione della relazione tecnica.