Design e ideazione estetica
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Con la Legge di Bilancio 2021, sono state apportate modifiche riguardo al credito d’imposta relativo a Design e Ideazione Estetica, che mantiene validità per il triennio 2020-2021-2022.
I soggetti beneficiari si identificano nelle imprese che operano nel settore tessile e della moda, calzaturiero, dell’occhialeria, orafo, del mobile e dell’arredo, della ceramica con lavori volti alla concezione e realizzazione di nuovi prodotti e campionari, quindi finalizzati a restaurare i prodotti aziendali per quanto concerne la forma ed altri elementi non tecnici o funzionali (linee, contorni, colori, imballaggi, presentazioni, simboli grafici, caratteri tipografici, tessuti, materiali combinazione di tali elementi, disegni e formi e altri elementi rilevanti).
Per le spese ammissibili, vengono considerati i costi di:
- Spese per il personale subordinato e non (con possibilità di maggiorazione);
- Quote di ammortamento, i canoni di locazione finanziaria o di locazione semplice nel limite del 30% delle spese di cui al punto 1.);
- Spese per contratti per il diretto svolgimento da parte del soggetto commissionario delle attività ammissibili al credito di imposta;
- Spese per servizi di consulenza e servizi equivalenti nel limite del 20% rispetto alle spese di cui al punto 1. ovvero al punto 2.);
- Spese per materiali, forniture e prodotti analoghi nel limite del 30% rispetto alle spese di cui al punto 1. o 2.
L’agevolazione permette di ottenere un credito d’imposta così definito (con base di calcolo volumetrica, ovvero sul volume totale degli investimenti effettuati):
- 2020: 6% delle spese fino ad un massimo di 1,5 milioni di euro;
- 2021-2022: 10% delle spese fino ad un massimo di 2 milioni di euro.
L’impresa potrà quindi esercitare il credito ripartito in 3 quote annuali di pari entità a partire dal periodo di imposta successivo a quello in cui si sono sostenute le spese.
Secondo i nuovi obblighi burocratici del biennio 2021-2022, l’impresa ha il vincolo di asseverazione della relazione tecnica.