Ricerca e Sviluppo: il credito d’imposta

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Con la Legge di Bilancio 2021, vengono prorogati nel biennio 2021-2022 i crediti di imposta per le attività di Ricerca e Sviluppo come ricerca di base, ricerca applicata o industriale e sviluppo sperimentale: tali attività devono soddisfare vari requisiti come novità per il settore di appartenenza, creatività, incertezza dei risultati (viene identificato un rischio di tipo tecnico scientifico, quindi in funzione dei costi e dei tempi per le elaborazioni), sistematicità del progetto (con attività condotte in modo pianificato) e con risultati obbligatoriamente trasferibili o riproducibili.

 

Per le spese ammissibili, vengono considerati i costi di:

  • Spese per il personale subordinato e non (con possibilità di maggiorazione);
  • Quote di ammortamento, i canoni di locazione finanziaria o di locazione semplice e le altre spese relative ai beni materiali mobili e ai software; 
  • Quote di ammortamento relative all’acquisto da terzi, anche in licenza d’uso, di privative industriali nel limite di 1 milione di euro; 
  • Spese per contratti di ricerca extra muros (con possibilità di maggiorazione);
  • Servizi di consulenza e servizi equivalenti nel limite del 20% delle spese per il personale subordinato o per i contratti di ricerca extra-muros;
  • Spese per materiali e prodotti analoghi nel limite del 30% delle spese per il personale subordinato o per i contratti di ricerca extra-muros.

L’agevolazione permette di ottenere un credito d’imposta così definito (con base di calcolo volumetrica, ovvero sul volume totale degli investimenti effettuati):

  • 2020: 12% delle spese ammissibili fino ad un limite di 3 milioni di euro;
  • 20212022: 20% delle spese ammissibili fino ad un limite di 4 milioni di euro.

 

L’impresa potrà quindi esercitare il credito ripartito in 3 quote annuali di pari entità a partire dal periodo di imposta successivo a quello in cui si sono sostenute le spese.

 

Secondo i nuovi obblighi burocratici del biennio 2021-2022, l’impresa ha il vincolo di asseverazione della relazione tecnica.

 

Pur cambiando le percentuali di compensazione fiscale, la tipologia di attività considerate di R&S non viene modificata dalla nuova Legge di Bilancio in quanto gli aspetti tecnici e di base che identificano un’attività come di R&S, e non di Innovazione, vengono esplicitati dal manuale di Frascati, edizione 2015. Lo Stato ha contribuito aumentando l’aliquota per gli anni 2021 e 2022, tendendo la mano alle piccole imprese, nonostante il periodo di compensazione possa comunque costituire un elemento penalizzante per queste ultime.

 

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